di Andrea Araldi

RAGIONAMENTI

L’incontro tra Intelligenza Artificiale ed Education rappresenta uno dei campi più interessanti ed emozionanti per riflettere e pensare a come progettare il ruolo dell’IA nella nostra società.

Imparare è l’elemento che caratterizza tutte le specie animali, dal cucciolo che gioca a correre nella foresta all’umano. Ma per l’essere razionale l’imparare è equivalente alla vita stessa, è elemento costitutivo dell’ontologia. Imparo dunque sono e sono vivo. È un tema ineludibile e non rimandabile. Come scrive, già due anni or sono, l’INVALSI [1]

“Familiarizzare con l’intelligenza artificiale e i suoi principi basilari, sin dai primi anni di Scuola, è infatti essenziale. I bambini che oggi hanno 5 anni trascorreranno la maggior parte della loro vita lavorativa nella seconda metà del 21° secolo, in un mondo trasformato dalle tecnologie. Che posseggano o no le competenze adeguate a quel futuro dipende dai sistemi scolastici attuali. Sia la Commissione europea nel piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027) che la Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale, pubblicata dal Ministero dello Sviluppo economico, hanno evidenziato le stesse necessità: c’è bisogno di riprogettare il curricolo delle scuole affinché includa gli apprendimenti nel campo dell’Intelligenza Artificiale e dei dati e di prevedere investimenti perfavorire l’aggiornamento delle competenze di studenti e corpo docente”.

Molti i vantaggi evidenti dall’utilizzo dell’IA nel campo dell’Education:

  • Personalizzazione dell’apprendimento: L’IA consente di creare percorsi di apprendimento/insegnamento personalizzati e profilati. Possono essere identificati i punti di forza e di debolezza degli studenti offrendo loro le massime chance di crescita;
  • Orientering: L’IA può aiutare a scoprire le proprie attitudini e pulsioni, aiutando nel processo di orientamento in tutte le diverse fasi di età;
  • Tutoraggio virtuale: I tutor virtuali possono garantire (24/24, 7/7) supporto personalizzato rispondendo a specifiche domande, spiegando o rispiegando magari con approcci diversi concetti o nozioni anche complessi;
  • Offrire suggerimenti di studio e persino fornire feedback sulle prestazioni degli studenti. Ciò consente agli studenti di avere accesso a un supporto individuale e personalizzato anche al di fuori delle ore di lezione;
  • Sistemi di valutazione automatica: L’IA può essere utilizzata per valutare (o aiutare a valutare) in modo automatico gli elaborati degli studenti e prove di esame;
  • Tools per l’apprendimento basati sull’IA che aiutano gli studenti ad acquisire competenze in determinati ambiti come le lingue straniere, il greco e il latino o l’esercizio della matematica, della fisica;
  • L’IA può poi analizzare i dati dell’apprendimento degli studenti aggregati a diversi livelli e secondo diversi cluster per stilare scenari, tendenze ed elaborare strategia di didattica.

RISCHI E RIFLESSIONI

Nonostante i benefici potenziali, l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore dell’istruzione comporta anche alcuni limiti e pericoli che devono essere considerati attentamente. Possiamo identificare diverse “categorie” rischi.

RISCHI DI FUNZIONAMENTO “TECNICO-ALGORITMICO” NON CORRETTO

  • Output errati: gli algoritmi possono commettere errori: risposte non corrette, parziali o tendenziose, valutazioni errate. Ciò comprometterebbe lo specifico scopo e funzione, ma potrebbe anche minare la fiducia del sistema verso l’IA;
  • L’IA può contenere bias inconsapevoli incorporati nei dati fornitigli: ciò potrebbe comportare a discriminazioni nel processo di education, portando a minore efficacia o a valutazioni errate o a sottovalutazioni di caratteristiche magari tipiche di gruppi minoritari o svantaggiati di studenti;
  • Mancanza di contesto e intuizione. L’IA tende a essere basata sui dati: il contesto può spesso essere difficile da identificare, e manca (per definizione) l’intuizione umana. L’IA potrebbe avere difficoltà a un dialogo ove venga compreso il significato o il contesto delle risposte degli studenti.

I sostenitori dell’IA sottolineano come questi rischi siano presenti, spesso in misura maggiore, se al posto dell’IA v’è la IU (intelligenza umana)!

RISCHI GENERALI DI SISTEMA

  • Disparità socioeconomiche: L’introduzione dell’IA nell’istruzione potrebbe accentuare le disparità esistenti in situazioni di linitato accesso alle risorse tecnologiche, accentuando il divario digitale e le differenze nel “punto di partenza” dei singoli. L’UNESCO raccomanda un “human-centred approach to AI. It aims to shift the conversation to include AI’s role in addressing current inequalities regarding access to knowledge, research and the diversity of cultural expressions and to ensure AI does not widen the technological divides within and between countries. The promise of “AI for all” must be that everyone can take advantage of the technological revolution under way and access its fruits, notably in terms of innovation and knowledge“ [2]
  • Privacy e sicurezza dei dati: L’utilizzo dell’IA porta preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati; informazioni sensibili e riservate potrebbero essere esposte o utilizzate impropriamente. È necessario garantire una gestione adeguata dei dati degli studenti e l’implementazione di misure di sicurezza per prevenire violazioni o accessi non autorizzati.

Si tratta dei rischi già ad oggi connessi all’utilizzo dell’IT.

RISCHI PEDAGOGICO-DIDATTICI

  • Il ruolo dell’insegnante: Gli insegnanti svolgono un ruolo unico nel fornire una guida al sapere allo studente, soprattutto nel primo periodo della formazione. Per non citare il supporto emotivo, motivazionale e l’interazione sociale. Sebbene l’IA possa essere un fondamentale nuovo strumento, il ruolo dell’uomo nel dominio dell’educazione non potrà essere ridotto. Anzi sarà necessario che i docenti si formino ed espandano la loro cultura pedagogica perché sempre di più il loro ruolo dovrà essere centrale per guidare il giovane lungo uno stretto sentiero che corre lungo il confine da l’IA e i dati, e dall’altra dalla capacità di leggere i dati, le informazioni, e innovare la conoscenza.

Come scrive Ivan Ferrero [3] “Con l’avvento dell’IA nell’istruzione, l’insegnante non scompare affatto. Anzi rimane una figura costante e imprescindibile, senza cui la didattica non può avvenire. Conserva ancora un’importanza strategica, mentre permane il suo ruolo fondamentale. Una vera e propria necessità. In questo quadro l’IA si configura infatti come una compagna, un’assistente di processo che non può fare altro che facilitare il lavoro dell’insegnante, rendendolo ancora più efficace”.

  • Dipendenza tecnologica: L’uso eccessivo dell’IA potrebbe portare a una dipendenza eccessiva dalla tecnologia. Gli studenti potrebbero diventare dipendenti dalle risposte immediate fornite dagli strumenti basati sull’IA, invece di sviluppare abilità di problem solving critico e pensiero creativo.
  • Effetti sulla creazione e l’innovazione: Se l’IA viene utilizzata in modo eccessivamente prescrittivo nell’istruzione, potrebbe limitare la creatività e l’innovazione degli studenti. È importante bilanciare l’uso dell’IA con approcci pedagogici che favoriscano l’esplorazione, il pensiero critico e l’autonomia degli studenti.

Proprio per avviare un processo di riflessione e confronto su questi temi l’OCSE ha lanciato il progetto “The Future of Education and Skills 2030 project” [4] con lo scopo di aiutare i Paesi a trovare le risposte a due domande fondamentali sull’insegnamento:

  • What knowledge, skills, attitudes and values will today’s students need to thrive and shape their world?
  • How can instructional systems develop these knowledge, skills, attitudes and values effectively?

Come scrive il già citato Ferrero, “è fondamentale ripensare alla scuola e al ruolo del docente. La scuola deve prendere atto della sua nuova funzione, non più sfornatrice di materiale per le aziende, ma luogo di apprendimento dell’incertezza e della flessibilità, esattamente come sarà incerto e fluido il futuro dei suoi alunni”.

È importante affrontare questi limiti e pericoli attraverso una pianificazione e una regolamentazione oculata, e specifiche best practies per ogni ambito. [5] L’IA dovrebbe essere utilizzata in modo etico, garantendo l’accesso equo, la sicurezza dei dati e il mantenimento di un ruolo centrale per gli insegnanti nel processo educativo.


[1] Intelligenza Artificiale: sfide e opportunità per la Scuola del futuro, in Invalsiopen, 23 marzo 2021

[2] AI in education – UNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura https://www.unesco.org/en/digital-education/artificial-intelligence

[3] Intelligenza artificiale nell’apprendimento: le sfide per docenti e ragazzi di Ivan Ferrero, in Agenda Digitale 30 marzo 2023 https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/intelligenza-artificiale-nellapprendimento-le-sfide-per-docenti-e-ragazzi/

[4] The Future of Education and Skills 2030 project – OCSE https://www.oecd.org/education/2030/E2030%20Position%20Paper%20(05.04.2018).pdf

[5] Confronta i rapporti informativi di INDIRE – Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa che hanno affrontato  i temi legati ai vari aspetti dell’uso dell’IA e del suo impatto sull’istruzione https://www.indire.it/progetto/european-digital-education-hub-intelligenza-artificiale/