Critiche ad Adobe per la vendita di immagini generate dall’IA in stile Ansel Adams

Adobe si è trovata al centro di una controversia dopo che è emerso che la piattaforma Adobe Stock vendeva immagini generate dall’intelligenza artificiale nello stile del celebre fotografo Ansel Adams, scomparso da tempo. Nonostante numerosi tentativi di contatto iniziati ad agosto, rimasti senza risposta, la proprietà di Adams ha deciso di rendere pubblica la questione. Così ha pubblicato uno screenshot su Threads mostrando le immagini incriminate e accusando Adobe di comportamenti inaccettabili.

Adobe consente l’uso di immagini generate dall’IA sulla sua piattaforma, ma impone che gli utenti abbiano i diritti sui contenuti caricati. I termini di Adobe Stock vietano espressamente l’uso dei nomi di altri artisti nei prompt e la creazione di contenuti destinati a imitare altri artisti. Pertanto, la piattaforma non dovrebbe permettere nemmeno la generazione di immagini nello stile di Ansel Adams. In seguito alle critiche, Adobe ha rimosso le immagini contestate e ha contattato privatamente la proprietà di Adams. Quest’ultima ha lamentato il ritardo nella risposta e ha sollecitato Adobe a gestire proattivamente i reclami, anziché lasciare agli artisti l’onere di monitorare la proprietà intellettuale.

Matthew Smith, Vice Presidente di Adobe Stock, ha dichiarato che l’azienda modera tutti i contenuti crowdsourced prima di renderli disponibili e che la misura più severa applicabile è il blocco degli utenti che violano le regole. Bassil Elkadi, Direttore delle Comunicazioni di Adobe, ha confermato che sono stati presi provvedimenti adeguati.

La proprietà di Adams ha ringraziato Adobe per la rimozione delle immagini e ha espresso la speranza che questa soluzione sia definitiva. Questo episodio sottolinea la necessità di un controllo più rigoroso e tempestivo delle piattaforme digitali per proteggere i diritti degli artisti e garantire l’integrità della loro opera.