DUE IG, startup innovativa nata a Torino e specializzata nella gestione immobiliare per affitti brevi, ha annunciato l’acquisizione di un edificio nel quartiere Lingotto, a pochi passi dall’omonimo centro commerciale. L’obiettivo: trasformarlo nel primo smart building della città interamente gestito da un’intelligenza artificiale.

L’edificio, composto da dodici appartamenti, sarà il cuore di un progetto all’avanguardia basato su tecnologie green e Internet of Things. A connettere gli spazi sarà una piattaforma proprietaria che regolerà i consumi energetici e idrici, supervisionata da Lucy, un avatar dotato di intelligenza artificiale. Questo maggiordomo virtuale sarà in grado di assistere gli ospiti sia nella gestione dell’alloggio che in attività pratiche, come prenotare un taxi o un ristorante.

«Puntiamo a rendere operativo l’edificio entro un anno, massimo diciotto mesi. Volevamo partire da Torino, la nostra città», spiega Gianluca Lissone, co-fondatore della startup. Il progetto, infatti, vede anche il coinvolgimento del Politecnico di Torino, con il ricercatore Edoardo Fadda alla guida dello sviluppo tecnologico.

La scelta del quartiere Lingotto, zona semi-periferica, non è casuale. «È un’area sempre più strategica per il futuro della città – aggiunge Lissone –. Siamo vicini a fiere, metropolitana, Regione Piemonte, alla futura Città della Salute e a un comodo accesso alla tangenziale. Se guardiamo a redditività e valore immobiliare, l’investimento è di grande valore».

La gestione dell’intero stabile sarà totalmente da remoto. L’accesso agli appartamenti avverrà tramite app o touchscreen e l’interfaccia AI si occuperà di ogni aspetto operativo: dalla regolazione delle valvole termostatiche alla disponibilità di acqua calda, fino al supporto personalizzato per migliorare l’esperienza del soggiorno. «Lo sviluppo di Lucy è in costante evoluzione, perché segue da vicino i progressi dell’intelligenza artificiale. Il campo d’azione è vastissimo», afferma ancora Lissone.

C’è però un ostacolo normativo all’orizzonte. Una circolare del Viminale, in vigore da fine 2024, impone l’identificazione in presenza degli ospiti, limitando il self check-in. Lissone sottolinea: «La norma è pensata per contrastare le key box, che noi non usiamo. Le tecnologie di riconoscimento oggi sono affidabili quanto lo Spid o l’apertura di un conto online. Il riconoscimento “in presenza” è una definizione vaga e la circolare andrà sicuramente rivista: non possiamo fare un passo indietro nel tempo».

Il progetto torinese è solo l’inizio. DUE IG è già in trattative avanzate per un’iniziativa analoga a Rimini, nei pressi del centro fieristico, con chiusura prevista entro maggio. Sono inoltre in corso valutazioni per l’espansione su Milano, con l’obiettivo di approdare nel capoluogo lombardo entro la fine dell’anno.
Il focus della startup è il Nord Italia, dove le zone ad alta densità turistica offrono una redditività significativa. «In città come Torino, Milano, Bologna, Firenze, Genova e Venezia – conclude Lissone – gli affitti brevi sono diventati una delle asset class più solide e redditizie nel panorama immobiliare e turistico».