Google sta ridefinendo il ruolo dell’intelligenza artificiale puntando su una presenza capillare ma discreta: l’obiettivo è renderla “invisibile” all’occhio dell’utente, pur integrandola profondamente in ogni servizio.

Tutti i modelli multimodali dell’azienda sono stati unificati nell’app Gemini, che ora include strumenti avanzati come Imagen 4 per la generazione di immagini e Veo 3 per i video. Con Gemini Live, l’AI può interagire in tempo reale con ciò che viene mostrato dalla fotocamera o dal display del telefono.

Al centro della nuova strategia c’è anche AI Mode, un’interfaccia intelligente che personalizza la ricerca attingendo ai dati personali di Gmail e Google Docs. Tra le altre funzionalità spiccano Deep Search, che analizza e sintetizza centinaia di ricerche complesse, e Search Live, che consente di “interrogare” la fotocamera per ricevere risposte contestuali in tempo reale.

In un panorama dove la competizione non si gioca più solo sulla potenza dei modelli ma sulla qualità dell’integrazione, Google sfrutta il vantaggio del suo ecosistema consolidato e di miliardi di utenti. La nuova offerta Google AI Ultra, dal costo di 250 dollari al mese, punta a monetizzare l’accesso alle sue tecnologie più evolute.

Secondo il CEO Sundar Pichai, centinaia di milioni di utenti stanno già utilizzando AI Overviews senza nemmeno accorgersene: un segnale che l’AI sta diventando parte integrante, ma silenziosa, dell’esperienza Google. «Più intelligenza, per tutti, ovunque», ha dichiarato. Una tecnologia che sorprende, ma senza farsi notare.