Sono i primi esperti in intelligenza artificiale applicata alla biomedicina e alla sanità. Oggi, presso il Polo didattico Universitario San Luigi Gonzaga di Orbassano, si terrà la prima sessione di laurea in Artificial Intelligence for Biomedicine and Healthcare (AIBH), il primo percorso formativo in Italia interamente dedicato a questo ambito.
Il corso, interamente in lingua inglese, nasce con l’obiettivo di rispondere alla crescente necessità di figure professionali capaci di integrare competenze di AI, data science e discipline biomediche, contribuendo in modo innovativo ai processi di ricerca, diagnosi e cura.
Il percorso di studi, della durata di due anni, prevede un primo anno di formazione disciplinare in ambito biologico, medico e informatico, e un secondo anno interdisciplinare, dedicato all’applicazione dell’intelligenza artificiale in contesti biomedici e sanitari. Tra gli insegnamenti principali figurano Machine Learning, Neural Networks, Precision Medicine, AI-driven Imaging, Robotics in Healthcare, insieme a corsi di etica, diritto ed economia applicati all’innovazione tecnologica.
La laurea forma una nuova figura professionale: il digital innovator in biomedicine, esperto capace di analizzare, sviluppare e gestire dati biomedici e sanitari in modo integrato e responsabile. Gli ambiti di applicazione spaziano dall’analisi multi-omica dei big data alla diagnostica per immagini, dalla robotica medica alla sanità pubblica digitale, fino allo studio delle implicazioni etiche e giuridiche delle nuove tecnologie.
I laureati in Artificial Intelligence for Biomedicine and Healthcare potranno intraprendere carriere nei settori della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica, dell’industria farmaceutica e biotecnologica, della gestione dei dati clinici ed epidemiologici, oltre a poter avviare percorsi imprenditoriali nel campo dell’AI applicata alla salute.
I pionieri del primo programma in Italia dedicato a questa formazione sono Gaetano Cardillo, Tamara Jovanovic e Alessia Montano. Le loro ricerche affrontano, rispettivamente, l’uso dell’intelligenza artificiale per l’esplorazione di dati su scala cellulare in oncologia, la pianificazione chirurgica personalizzata tramite modelli di AI e la predizione non invasiva del rischio tumorale mediante analisi radiomiche. Questi lavori dimostrano la profondità e varietà delle applicazioni dell’AI nelle scienze biomediche e cliniche, dall’oncologia molecolare alla chirurgia di precisione fino alla diagnostica per immagini.
“Questi primi laureati rappresentano un traguardo significativo per il nostro corso e per l’Ateneo — dichiara Serena Marchiò, Presidente del Corso di Laurea Magistrale — perché testimoniano la capacità dell’Università di Torino di innovare nella formazione, integrando scienze della vita e tecnologie digitali in modo sinergico e responsabile.”
“Sono specialisti che incarnano una nuova generazione di professionisti — aggiunge Cristian Fiori, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino — capaci di tradurre l’innovazione digitale in progresso concreto per la biomedicina e la salute, costruendo un vero ponte tra il mondo computazionale e quello biosanitario. Siamo orgogliosi di celebrare i primi laureati al San Luigi, in un contesto che unisce ricerca, formazione, innovazione e cura.”

