Le ex fabbriche diventano data center dell’AI

Miliardi di dati al posto dei bulloni, algoritmi al posto dei motori, rack di server come telai digitali. In Piemonte le fabbriche del passato lasciano spazio a quelle del futuro: i data center. Strutture silenziose, ma energivore, che elaborano le informazioni necessarie all’intelligenza artificiale.

Secondo Terna, la regione è oggi seconda solo alla Lombardia per richieste di allacciamento alla rete elettrica. Da inizio anno sono stati presentati 43 progetti di nuovi data center, su un totale di 340 in Italia. Se realizzati, porterebbero il numero complessivo da 11 a 54, con una crescita quasi quintuplicata.

La mappa è già fitta: dalla Cloud Region di Tim e Google (Rivoli, Settimo Torinese, Moncalieri) al primo hyperscale di Caselle firmato Hines, passando per i progetti Rai Way, Bbbel, Csi e Asja Ambiente. Una corsa che fotografa l’alba della rivoluzione AI, affamata di “fabbriche digitali” capaci di sostenere servizi come ChatGPT o Gemini, ma anche di enormi quantità di energia: i 43 nuovi hub richiederebbero complessivamente circa 9 GW, pari alla produzione di una decina di centrali nucleari.

Per ora l’impatto resta limitato (3% del fabbisogno regionale), ma il tema preoccupa amministratori e gestori della rete. A Settimo Torinese, la sindaca Elena Piastra propone un regolamento più severo in materia di sostenibilità. La Lombardia, già satura, lascia campo al Piemonte come nuova terra promessa per gli investitori.

A Caselle, il sindaco Giuseppe Marsaglia Cagnola si prepara a ospitare un mega hub da 500 milioni di euro, sei edifici alti 30 metri su 150mila mq: «Meglio un data center che un centro commerciale: sarà motore di sviluppo».

La corsa però non è semplice: servono terreni dismessi ma vicini all’acqua e ai nodi infrastrutturali, spiega l’immobiliarista Andrea Chiusano. E resta il nodo energia: il 70% dei costi operativi riguarda la bolletta, e l’Italia non è tra i Paesi più competitivi.

Secondo il primo report Rina Data Center, il comparto oggi vale già 37 miliardi di euro. Con 43 nuovi progetti in arrivo, il Piemonte è pronto a diventare uno dei poli chiave della nuova economia dei dati.