Amazon cambia volto. In una comunicazione interna diffusa il 17 giugno, il CEO Andy Jassy ha confermato ciò che molti temevano: l’intelligenza artificiale non sarà solo un supporto, ma un vero e proprio sostituto di parte della forza lavoro. La trasformazione interesserà soprattutto le funzioni corporate, con una progressiva riduzione del personale nei prossimi anni, spinta direttamente dall’automazione.

Dopo aver già eliminato oltre 27.000 posti negli ultimi anni, e altri 300 solo nel 2025, Amazon si prepara a un’ulteriore fase di snellimento. Al centro della rivoluzione ci sono gli “agenti intelligenti”, sistemi basati su IA capaci di pianificare, decidere ed eseguire compiti in autonomia. Secondo l’azienda, sono già oltre mille gli agenti operativi o in fase di test.

Un piano ambizioso (e impattante)

Jassy è stato chiaro: «L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento di supporto, è un fattore di sostituzione. E noi vogliamo fare di più, con meno persone». L’IA è già al lavoro in numerose aree, dalla logistica alla scrittura di codice, dalla produzione di contenuti all’assistenza clienti, contribuendo a ridefinire il perimetro delle mansioni aziendali.

Questa visione non è esclusiva di Amazon: anche aziende come Shopify, Klarna, Microsoft, Meta e Google stanno adottando strategie simili, spingendo verso un futuro dove l’automazione sarà parte integrante della struttura operativa.

Non tutto sparisce, ma tutto cambia

Nonostante le previsioni cupe, non tutti i lavori scompariranno, ma subiranno profonde trasformazioni. Per questo, Jassy ha esortato i dipendenti a formarsi sull’intelligenza artificiale, partecipando a workshop e percorsi di aggiornamento, per restare rilevanti in un contesto in rapido mutamento.

Le preoccupazioni sono reali: secondo l’OCSE, il 60% delle mansioni nei Paesi avanzati potrebbe essere potenzialmente automatizzato. E il Fondo Monetario Internazionale avverte: l’IA rischia di ampliare il divario tra chi possiede competenze digitali e chi no.

Scommessa globale: 20 miliardi in Australia

Intanto, Amazon continua a investire. In Australia ha annunciato un piano da 20 miliardi di dollari entro il 2030, il più grande investimento tecnologico mai effettuato nel Paese. L’obiettivo? Espandere i data center, accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e creare posti di lavoro legati all’energia rinnovabile e all’innovazione tecnologica.